Comunicato stampa ACLI BAVIERA nel maggio 2020

Il 23 maggio 1992, a Capaci, il Giudice Falcone, la sua scorta ed innocenti, cadevano vittime della cruenta mano della mafia, una strage annunciata, un affronto all'intera Città,una sfida allo Stato.

Le ACLI Baviera,in occasione del 28° anniversario di un atroce delitto che, a distanza di qualche mese, avrebbe riproposto la crudeà e I'efferatezza dell'attentato, a Palermo al Giudice Borsellino, di criminali mafiosi senza scrupoli e rispetto, richiamano la società civile, tutta, ad un'opposizione senza tregua,a mantenere alti i valori e le finalitàä di giustizia e legalità che in Sicilia, e non solo, Magistrati del rango di Falcone e Borsellino con elevato senso del bene comune hanno sempre

proposto ed affermato.

Qualche anno fa, si registrava il gesto infamante dello sfregio al monumento eretto dai Genitori del giovane Giudice Livatino, nella periferia di Agrigento, a ricordo, nel luogo della sua morte per mano della mafia. Tutti questi avvenimenti, sacri alla memoria,sollecitano tutti i Cittadini animati da rettitudine e probità ad armarsi di coraggio e fermezza nella lotta contro le disgraziate ed insensate ordalie mafiose.

Risuonano ancora nella Valle dei Templi di Agrigento le parole abbaglianti, di contagiosa commozione di Papa Giovanni Paolo II, a cento anni dalla sua nascita: "Mafiosi ,pentitevi! Verrà il giorno del giudizio di Dio!" Un urlo agghiacciante, di tremenda, definitiva punizione.

IlGiudice Falcone, anche convinto che la mafia fosse usata come paravento per celare inadempienze, inefficienze, atti illeciti, propugnava un movimento antimafia che favorisse la crescita sociale, eliminasse le disuguaglianze, diffondesse lavoro e benessere. La mafia si combatte mostrando la sua vera identità liberticida e carogna per affermare che più ancora della militanza, bisogna estirpare e debellare i comportanti che appartengono alla mentalità mafiosa.

L'intera classe politica siciliana di oggi e domani, e non solo, avrà il compito, con lucida determinazione, di superare gli atteggiamenti prevaricatori, da parassiti, tipici della cultura mafiosa diffusa e, ancora percepibile nella corruzione prevaricante, nella gestione clientelare della politica, nella mancata difesa e protezione dell'ambiente e nell'inadeguata proposta turistica e valorizzazione del patrimonio culturale.

Spesso i luoghi in cui si nasce impongono sugli esseri  umani quasi

un'irredimibile tirannia, un'inesorabile dittatura dalla quale non tutti riescono a salvarsi. Neanche i Giudici Falcone e Borsellino! Ma in tutti, tali esempi di vita e di sacrificio impongono il risveglio delle coscienze!

 

Comm. C. Macaluso

Presidente ACLI Baviera